VITTORIA LIPPI
INTROSPEZIONE NEL COLORE. VITTORIA LIPPI E IL SUO DIALOGO CON ENZO BRUNORI ED ENZO ROSSI
Dal 26 ottobre al 9 dicembre nella sede romana dell’Università E-Campus in via del Tritone 169.
Bianca Pedace
Protagonista del fervido contesto perugino degli anni Quaranta, tra l'ambiente della Galleria Nuova e quello dell'Università per Stranieri retta da Capitini, Vittoria Lippi intraprende il percorso artistico con la guida del fratello Enzo Rossi e di Leoncillo. Optando definitivamente per la pittura, con scelta esistenziale a tutto campo, si trasferisce poi a Roma, a Villa Massimo: nella sede dell'Accademia Tedesca requisita dallo Stato italiano e assegnata agli artisti meritevoli, luogo privilegiato della vita artistica di quegli anni, intreccia le sue vicende con coinquilini quali, fra gli altri, Renato Guttuso ed Emilio Greco. Qui, dai primi Cinquanta, costituisce insieme a Rossi e a Brunori un vero e proprio polo di ricerca non figurativa, esponendo in numerose collettive di grande rilievo, mentre gallerie come La Medusa le dedicano importanti personali.
In dialogo con critici quali
Crispolti, Venturi e Ponente, l'approfondimento psicologico e interiore di un rapporto ineludibile con la natura la porta ad una peculiare stagione informale che si concluderà all'inizio dei Sessanta. Dopo un avventuroso viaggio in India le sue iconografie astratte si aprono a suggestioni orientali, mentre dalla fine del settimo decennio porta avanti ipotesi neoastratte. Attiva fino ai primi Novanta, dedica le ultime prove all'osservazione del mare.
E' partecipe dunque di molte tra le principali esperienze di ricerca pittorica della seconda metà del Novecento, dall'avventura non figurativa alla poetica informale,
ed è presente alle Quadriennali degli anni Sessanta e degli anni Settanta, ma la storia degli studi
non ha tuttavia ancora recepito correttamente la portata della
sua pittura. E' giunta dunque opportuna, e
ormai direi necessaria, l'occasione di ordinarne una compiuta antologica, che faccia conoscere in toto il suo percorso artistico e finalmente faccia rivedere al pubblico i principali frutti della sua notevole produzione, per la prima volta complessivamente riuniti. Lumeggiando nello stesso tempo il dialogo mai sopito che legò la sua pittura a quella dei suoi più stretti sodali, il marito Enzo Brunori e il fratello Enzo Rossi, dialogo particolarmente intenso ed osmotico nei Cinquanta.
Bianca Pedace